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Marketing martedì, 26 aprile 2022

2021 positivo e inizio 2022 incoraggiante per i costruttori italiani, ma non mancano le preoccupazioni

Con risultati anche superiori ai preconsuntivi stimati sul finire d’anno, l’industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma ha archiviato un 2021 con una produzione in crescita a doppia cifra (+14%, superando in valore la soglia pre-pandemia) e risultati altrettanto soddisfacenti sul fronte del commercio estero.

 

Secondo i dati del Centro Studi Mecs-Amaplast (l'associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria) elaborati anche sulla base delle rilevazioni Istat, il bilancio ampiamente positivo è stato sostenuto in particolare dalla forte spinta del mercato interno, che ha sfiorato il +30% sul 2020.

 

La quota export risulta in linea con gli anni precedenti e si attesta al 70% della produzione; peraltro, le vendite all’estero hanno registrato un rimbalzo significativo (+9% circa), fermandosi però appena al di sotto del picco dei 3 miliardi di euro, abbondantemente superato nel triennio precedente alla crisi.

 

Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (milioni di euro)

 

2020

2021

∆% 2021/2020

Produzione

3900

4450

14,1

Export

2730

2980

9,2

Import

770

1050

36,4

Mercato interno

1940

2520

29,9

Saldo commerciale

+1960

+1930

-1,5

 

La destinazione prevalente del flusso export è stata il quadrante europeo, anche se nel complesso in lieve calo rispetto al 2020; al contrario, i costruttori italiani hanno maggiormente rivolto lo sguardo oltreoceano, realizzando vendite significative in Nord America, dove in particolare l’economia statunitense, caratterizzata da una decisa crescita, seppure con qualche contraddizione, mostra una domanda vivace. Forniture in forte ascesa verso mercati prioritari come Cina e India hanno parallelamente contribuito a rafforzare il “peso” del continente asiatico.

 

Aree di destinazione dell'export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (%)

 

2020

2021

Europa (UE)

58,6 (45,3)

57,4 (44,8)

Nord America/USMCA

14,5

16,8

Asia/Oceania

16,5

15,8

Africa

5,5

5,1

Centro/Sud America

4,9

4,9

 

Primi 10 mercati di sbocco dell'export italiano di macchine e attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (migliaia di euro - ordinamento 2021)

Paesi

2020

% sul
totale

Paesi

2021

% sul totale

∆ % 21/20

Germania

343723

12,6

Germania

376484

12,6

9,5

Stati Uniti

269788

9,9

Stati Uniti

359032

12,1

33,1

Cina

143938

5,3

Cina

160565

5,4

11,5

Francia

151250

5,5

Francia

157107

5,3

3,9

Polonia

153010

5,6

Polonia

134876

4,5

-11,8

Regno Unito

97294

3,6

Regno Unito

105088

3,5

8

Messico

97708

3,6

Messico

104580

3,5

7

Spagna

138577

5,1

Spagna

99735

3,3

-28

Turchia

77410

2,8

Turchia

90038

3,0

16,3

India

65596

2,4

India

86899

2,9

32,5

Totale

"top 10"

1538294

56,4

Totale

"top 10"

1674404

56,1

8,8

Altri Paesi

1194735

43,6

Altri Paesi

1305140

43,9

9,2

Mondo

2733029

100

Mondo

2979544

100

9

 

Le esportazioni verso la Russia - mercato di riferimento che mostra però uno spiccato trend altalenante nel corso degli anni - già nel 2021 hanno registrato una flessione del 16%, superando appena gli 80 milioni di euro, anticipando involontariamente i più recenti, drammatici sviluppi (quelle all’Ucraina, storicamente più contenute, si sono fermate a 7,5 milioni di euro, con un -39% sul 2020).

 

Dal punto di vista merceologico, dopo perdite che nel 2020 avevano riguardato diffusamente le varie tipologie di macchinari, il recupero registrato nel 2021 ha caratterizzato la gran parte delle categorie, dalle “core machinery” agli ausiliari, fino agli stampi; per esempio, le vendite oltre confine di macchine a iniezione e per soffiaggio hanno registrato un incremento del 29%; quelle di linee per mono e multi-filamenti hanno chiuso con un +18%; quelle di stampi (che rappresentano quasi un quarto del totale) hanno messo a segno un +6%.

 

La prestazione delle aziende associate ad Amaplast risulta ancora migliore rispetto alla media del comparto, con un incremento medio del fatturato complessivo di sedici punti sul 2020; peraltro, circa la metà delle imprese che ha chiuso l’anno in crescita ha registrato una progressione pari o superiore al +20%. A fronte di tale buon andamento, non sorprende il fatto che anche il numero di addetti della compagine associativa sia aumentato (+8% in media rispetto al 2020, e un terzo del campione con assunzioni ancora più consistenti).

 

Risulta decisamente complicato fare previsioni per i mesi a venire: numerosi e difficilmente quantificabili sono i fattori che, sovrapponendosi con il passare del tempo, stanno influenzando il contesto economico globale. La carenza di materie prime e componentistica, con relativo aumento dei prezzi, che le aziende lamentano da oltre un anno, potrebbe aggravarsi a causa del più recente blocco del porto di Shanghai, causato dal drastico approccio cinese al problema Covid, che verosimilmente avrà ricadute sulle catene logistiche e distributive. Materiali fondamentali per vari processi manifatturieri vengono prodotti nelle aree coinvolte dal conflitto russo-ucraino, che peraltro ha determinato anche l’impennata delle tariffe energetiche, divenuta insostenibile per molte filiere.

 

Le aziende si trovano così a operare in una situazione oltremodo complessa ma anche paradossale: a fronte delle problematiche citate, la raccolta ordini risulta ancora piuttosto sostenuta e per molte aziende diventa quindi più complicato farvi fronte.

 

Infatti, anche dall’ultima indagine congiunturale relativa al primo trimestre del 2022, svolta da Amaplast tra i propri associati, emerge che la domanda di macchinari, attrezzature e stampi per plastica e gomma continua a essere in crescita, in particolar modo dai mercati esteri (+28% rispetto al gennaio-marzo 2021). Anche le attese per il secondo trimestre sono improntate a un certo ottimismo, almeno per quanto riguarda strettamente la consistenza delle commesse in entrata, stimate in ulteriore aumento, nell’ordine del 6-7%.

 

Scenario questo che dovrà naturalmente confrontarsi con le criticità già evidenziate; non a caso, Amaplast ha sollecitato alle istituzioni l’elaborazione di un nuovo “Industrial New Deal” a tutela della manifattura europea, con misure immediate ma anche progetti a lungo termine su materie prime, logistica ed energia.

 

E proprio l’efficientamento energetico è uno dei temi chiave della mostra-convegno Greenplast 2022, che si svolgerà presso il quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho-Pero dal 3 al 6 maggio, organizzata da Promaplast, società di gestione di Amaplast. Un importante momento di confronto e aggiornamento per la filiera delle materie plastiche e della gomma, con una particolare declinazione in chiave di sostenibilità ambientale, riciclo, economia circolare.

 

Produttori di materie prime, manufatti, macchinari, fornitori di servizi, opinion leader, ricercatori proporranno le proprie idee e soluzioni innovative sia negli stand sia attraverso il ricco programma convegnistico della quattro-giorni di Milano, nel cui ambito spicca la terza edizione di “Packaging Speaks Green”, forum internazionale dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità degli imballaggi.

 

Greenplast si svolge in contemporanea con Ipack-Ima, mostra internazionale per l’industria dell’imballaggio e confezionamento (con la specializzata Pharmintech), Print4All (dedicata al mondo della stampa commerciale e industriale), Intralogistica Italia (soluzioni e sistemi integrati di movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e picking), eventi caratterizzati da una logica di filiera e che vanno anche in parte a ricostituire il progetto “The Innovation Alliance”.

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