La società statunitense Moog e l’Istituto Italiano di Tecnologia
(IIT) hanno firmato un accordo per la creazione di un nuovo laboratorio congiunto - Moog@IIT - con l’obiettivo di sviluppare una nuova generazione di tecnologie per il movimento e il controllo di robot autonomi. Nei prossimi tre anni, infatti, la collaborazione si concentrerà sulla realizzazione di tecnologie necessarie a portare robot autonomi, tra cui quelli dell’IIT, fuori dal laboratorio, in contesti del mondo reale e sul mercato. I sistemi di controllo ad alte prestazioni e i componenti prodotti da Moog sono utilizzati nel campo dell’aeronautica, dei veicoli spaziali, delle macchine industriali, della nautica, del “motor sport” e delle attrezzature medicali.
Sono presenti, per esempio, nella maggior parte degli aerei, nelle vetture di Formula 1 e nei principali robot idraulici dotati di zampe. Grazie
all’accordo con l’IIT, infatti, Moog apre un nuovo settore d’interesse, quello emergente dei sistemi autonomi, e vede nell’Istituto Italiano di Tecnologia il partner ideale grazie al know-how unico dei suoi ricercatori nel disegnare e controllare robot autonomi con zampe.
L’attività di ricerca del laboratorio si focalizzerà soprattutto su elementi che
possano rendere i robot autonomi dal punto di vista energetico e adeguati ad ambienti reali, oltre che per applicazioni robotiche in altri campi. Più in dettaglio, l’attività riguarderà: lo sviluppo ottimizzato di sistemi di attuazione, ovvero l’ingegneria che permette agli arti dei robot di muoversi; la realizzazione di sistemi d’alimentazione compatti per consentire il loro trasporto direttamente sui robot; l’ideazione di nuovi sistemi di controllo applicabili a soluzioni robotiche emergenti. Mentre le tecnologie di manifattura additiva del metallo, quali titanio e alluminio, rappresenteranno un plus innovativo nella realizzazione dei nuovi sistemi d’attuazione e dei componenti del robot. Il robot è costituito da un corpo in lega d’alluminio (usata anche nel settore aerospaziale), lungo e alto 1 metro e pesante 80 kg. Possiede quattro zampe mosse da 12 attuatori, oltre a un sistema di sensori che gli permettono di orientarsi nello spazio e di adeguare il proprio passo alla tipologia di terreno sul quale cammina, anche in presenza di ostacoli o irregolarità. I ricercatori lo vogliono trasformare in una piattaforma robusta, pronta a uscire dall’ambiente controllato del laboratorio per agire in contesti reali: sui luoghi di un disastro, in boschi e cantieri. La finalità futura, infatti, è di ottenere robot muniti di zampe sufficientemente abili per assistere gli umani in lavori pericolosi e gravosi, come il trasporto di merci pericolose, oppure la manutenzione e l’ispezione in luoghi remoti o contaminati. “Moog è un ottimo partner per spingere i sistemi di attuazione e idraulici a prestazioni elevate mai raggiunte”, ha dichiarato Claudio Semini, responsabile del laboratorio Dynamic Legged Systems di IIT. “Il nuovo laboratorio congiunto ci permetterà di unire l’esperienza maturata da IIT nello sviluppo di sistemi robotici con zampe agili, con la tecnologia di attuazione di Moog, all’avanguardia nel panorama mondiale, e il suo know-how in termini di affidabilità”. Oltre al Central Lab di Genova (30 mila metri quadrati), l’IIT conta 11 centri di ricerca sul territorio nazionale
- a Torino, Milano, Trento, Parma, Roma, Pisa, Napoli, Lecce, Ferrara - e due negli Stati Uniti (MIT e Harvard).Una precedente collaborazione tra IIT e Moog, ha avuto come risultato promettente l’uso innovativo delle tecniche di stampa 3D per la realizzazione di componenti idraulici e di una famiglia di servoattuatori compatti per i robot con zampe. L’HyQ (Hydraulic Quadruped) sarà il principale robot di riferimento per testare le nuove tecnologie. Il primo prototipo di questo robot nesce all’IIT di Genova nel 2010 e, nel
corso degli anni, i ricercatori ne hanno realizzato diverse versioni, ciascuna più avanzata della precedente, tra cui un prototipo acquistato dall’ETH di Zurigo, fino a giungere alla seconda generazione: HyQ2Max.